Bonus smart working: meglio approfittarne subito, già approvato

Dal 20 Settembre 2025 è stato approvato il bonus smart working, un aiuto per molti ma non per tutti: bisogna fare in fretta per non perderlo.

Il beneficio consiste in un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, se in possesso di determinati requisiti.

La decontribuzione totale è fino a un massimo di 8.000 euro annui per ciascun dipendente. Dal 2028 l’agevolazione si ridurrà al 50% (fino a 4.000 euro) per il biennio 2028-2029, e al 20% (fino a 1.600 euro) per il 2030.

Dunque almeno quattro anni di aiuto per tutti coloro che, per scelta  oppure  – come nel caso che stiamo per affrontare – per necessità, deve lavorare per forza da casa. Certo, si riducono le spese dei viaggi ma ci sono comunque dei costi fissi da affrontare.

Parte il bonus smart working: a chi è rivolto

Il bonus è stato pensato per quelle zone che sono a rischio spopolamento perché i suoi abitanti preferiscono trasferirsi piuttosto che fare viaggi estenuanti per recarsi al lavoro.

Trattiamo nello specifico del bonus smart working nei Comuni di montagna, la nuova agevolazione prevista dall’articolo 26 della Legge sulle zone montane. La misura si rivolge alle imprese che promuovono lo smart working come modalità ordinaria di lavoro nei Comuni montani con meno di 5.000 abitanti. L’esonero contributivo sarà concesso nel rispetto del regime europeo de minimis, con un tetto massimo di spesa per ciascun anno pari a: 18,5 milioni di euro per il 2026 e 21,8 milioni di euro per il 2027; 12,5 milioni di euro per il 2028, 10,9 milioni di euro per il 2029 e 5,4 milioni di euro per il 2030.

I requisiti per richiedere l’esonero riguardano sia il datore di lavoro che assume, sia il lavoratore assunto. L’impresa è la diretta beneficiaria del bonus e per richiederlo deve: adottare lo smart working come modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa; assumere lavoratori con contratto subordinato a tempo indeterminato.

Il lavoratore, invece, deve essere in possesso dei seguenti requisiti: non aver compiuto 41 anni alla data del 20 Settembre 2025; svolgere stabilmente la propria attività in modalità agile, secondo quanto previsto dalla Legge 81 del Maggio 2017, all’interno di un Comune montano con meno di 5.000 abitanti. Per accedere al beneficio, è obbligatorio trasferire la residenza e il domicilio stabile da un Comune non montano al Comune montano dove si svolge il lavoro.

L’iter per accedere all’agevolazione sarà definito con un Decreto interministeriale da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (Entro il 20 Novembre 2025).